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Il nuovo romanzo di Antonio Paolacci doveva intitolarsi Piano Americano. Era la storia di un manipolo di personaggi bizzarri impegnati a realizzare uno scherzo mediatico di portata storica, una storia dal sagace gusto cinematografico, piena di intricati e complessi artifici narrativi. Ma quel romanzo non sarà mai scritto. Perché, ora che sta per diventare padre, ora che il mondo dell'editoria lo conosce bene, Antonio Paolacci ha deciso che Piano Americano non lo scriverà più. Anzi: smetterà di scrivere per sempre. Eppure, così facendo, riuscirà a comporre il suo libro più autentico, dove la vita e le vicende dell'autore si intersecano continuamente con quelle dei suoi personaggi, che escono dalla pagina e si insinuano nel reale in un continuo gioco di sponda tra finzione e realtà. Un romanzo che non è un romanzo, tra cinema, editoria, letteratura e realtà, in cui tutto ci viene svelato per dirci che niente è mai del tutto vero. Un saggio autobiografico, un racconto che rivela la verità più sincera tramite spudorate menzogne, un libro irriverente e funambolico sull'arte stessa della narrazione.